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Siria: Usa e Nato mano nella mano con al-Qâ‘ida?

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Fonti diverse confermerebbero che gli Stati Uniti, la NATO e i loro alleati arabi del Golfo stanno collaborando con i terroristi di al-Qâ‘ida per rovesciare il governo siriano. Quest’ultimo ha accusato gruppi terroristici stranieri di essere responsabili di numerosi attentati che hanno sconvolto la Siria.

Mentre l’opposizione ritiene responsabile di ciò lo stesso regime, le fonti dei servizi d’informazione degli Stati Uniti, gli osservatori della Lega Araba e lo stesso attuale capo di al-Qâ‘ida, Ayman al-Zawâhirî, dimostrano con le loro dichiarazioni che le accuse del governo di Bashâr al-Asad sono corrette.

Oltre ad un’autobomba a Damasco, due altri attentati suicidi hanno avuto luogo ad Aleppo. Ufficiali dei servizi segreti americani hanno riferito ad un giornalista di McClatchy News (Washington) che al-Qâ‘ida in Iraq (AQI) è stata probabilmente responsabile di quattro attacchi.

Lo stesso al-Zawâhirî ha confermato in un video che la sua organizzazione sta intensificando le sue attività in Siria, condannando il “tiranno di Damasco” e il suo governo, ed utilizzando un linguaggio, tra l’altro, simile a quello del presidente statunitense Barack Obama e dell’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite Susan Rice.
Per quanto riguarda le squadre di osservatori della Lega Araba, esse hanno constatato, nella loro relazione ufficiale del 20 gennaio, che dei “gruppi armati” che combattono contro l’esercito siriano avevano commesso un gran numero d’attentati e d’omicidi ai danni di civili e di membri della polizia. I risultati delle indagini degli osservatori – che non sono stati comunicati ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – specificano, tra l’altro, che un giornalista francese a Homs è stato “ucciso da colpi di mortaio dell’opposizione armata”, che è l’opposizione che ha organizzato “un attacco contro un autobus civile, uccidendo otto persone e ferendone altre, tra cui donne e bambini”, e che esiste una “entità militare” d’opposizione che uccide i civili provocando il governo siriano a rispondere con la violenza.

Secondo l’EIR, i militanti fanno parte dei jihadisti salafiti sostenuti dai sauditi, con la stessa struttura e la stessa ideologia di al-Qâ‘ida, i quali si sono infiltrati in Siria dalla Libia, dall’Iraq e dall’Arabia Saudita. La Turchia, paese membro della NATO che ha svolto un ruolo chiave nelle operazioni in Libia, fornisce all’opposizione siriana basi e sostegno logistico.

Secondo il sito israeliano Debkafile, le forze speciali del Qatar e della Gran Bretagna stanno aiutando i militanti basati a Homs, pur non prendendo parte direttamente alle ostilità, ma fornendo loro sostegno logistico. E secondo David Gray della Reuters, che cita una fonte israeliana, truppe del Qatar e britanniche supervisionano le consegne di munizioni ai ribelli, così come le tattiche da essi impiegate nella sanguinosa battaglia di Homs. Quattro centri operativi sono stati installati in città, e le truppe sul terreno preparano il terreno per un’incursione militare illegale delle truppe turche.

Inoltre, secondo l’analista politico Alexander Eterman, domiciliato a Tel Aviv, tutti sanno che la Gran Bretagna, Israele, gli Stati Uniti e la Francia hanno alcune unità delle loro forze speciali dislocate in Siria.

Al-Manar

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